Tantissimi titoli nel mondo dei giochi da tavolo si rifanno a città celebri per diversi motivi: da Le Havre, famosa per il suo porto, su cui Uwe Rosenberg ha costruito uno dei migliori giochi di gestione risorse a oggi, a Messina, che nel 1347 ha inaugurato gli anni della Peste Nera, ma che Vladimir Suchy riprende in chiave piazzamento lavoratori, a Istanbul, in cui Rudiger Dorn ci manda come mercanti accompagnati da un nutrito stuolo di assistenti nel Gran Bazaar a vendere e comprare un po’ di tutto.

C’è però una città che in pochi forse conoscevano prima del gioco da tavolo che porta il suo nome, ovvero Carcassonne.

Nota sicuramente agli appassionati di storia e forse meno al grande pubblico, questa perla della Languedoc francese si è conservata fino al giorno d’oggi nel suo splendore antico con le sue mura e i suoi castelli. Assimilabile a città fortezza come Volterra, è uno dei paesi più estesi al mondo che non ha cambiato nulla, o quasi, della sua architettura medievale.

Con queste premesse, non si poteva far altro che inventare un gioco da tavolo su questa meravigliosa città. Carcassonne, edito da Hans Im Gluck, è uno di quei titoli che non hanno perso, dopo più di 20 anni dalla sua prima edizione, neanche un’oncia di smalto, rimanendo saldo in ottima posizione in tutte le classifiche del mondo ludico, e ben ancorato alla memoria di qualsiasi giocatore incallito.

Ci siamo passati un po’ tutti da questo gioco che ha segnato, insieme ad altri capolavori come Puerto Rico e The Castles of Burgundy, uno spartiacque tra il gioco “antico” (Risiko, Monopoly, etc.) e il gioco “moderno” nella sua declinazione Euro.

Con il nostro esercito di meeple che, con la loro forma peculiare, sono diventati il logo di innumerevoli recensori e case editrici, il nostro compito sarà costruire una città, fino ad esaurire le tessere disponibili. La meccanica straordinariamente semplice e pur tuttavia profonda su cui si basa questo gioco sta nel fatto che, a seconda di dove si posizioni uno dei nostri meeple, esso assumerà un ruolo differente (ladro se su una strada, cavaliere se in un castello, monaco se in un monastero… e così via). Vince naturalmente chi fa più punti, che saranno determinati dall’importanza dei ruoli dei meeple che avremo piazzato: un ladro avrà bisogno di una strada piuttosto lunga, un monaco di un monastero circondato da più tessere possibili, e così via.

Un gioco quindi semplice, breve e profondo, su cui è nata una vera e propria sottocultura con un enorme seguito di pubblico e tornei internazionali.

Su un titolo così essenziale potrebbe non servire nulla se non una scatola e la voglia di giocare, ma noi di The Dicetroyers abbiamo pensato di rendere omaggio a modo nostro a questo meraviglioso titolo, con il nostro dispenser per tessere per Carcassonne. Avere un castello con tanto di grata sollevabile in 3D durante una partita è una gioia per gli occhi, ma non solo: le tessere si pescheranno dal basso come le fiches di poker e non avrete più pile e pilette sparse in giro. Questo accessorio ospita tutte le tessere del gioco base, ma affiancando più dispenser potrete giocare a tutte le espansioni e versioni che Carcassonne offre finora.

Perché se si tratta di giocare da veri professionisti a uno dei più bei titoli del panorama ludico moderno, noi ci siamo, sempre.

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