Negli anni il mondo dei giochi da tavolo si è ampliato a dismisura, arrivando a contare migliaia di titoli e centinaia di meccaniche. A questa proliferazione incontrollata di neuroni in scatola si doveva dare una classificazione e, contaminazioni a parte, editori, autori e appassionati hanno pian piano fatto nascere un folto albero genealogico.

E così, quando sentiamo parlare di piazzamento lavoratori pensiamo subito al grande genere degli Eurogame; quando vediamo miniature e dadi subito ci viene in mente la parola American.

Ci sono però tanti piccoli rami del grande albero ludico a cui appartengono tanti capolavori: generi un po’ borderline, che strizzano l’occhio a chi tira dadi compulsivamente, ma anche a chi pianifica dal primo turno tutta la partita. Uno di questi è l’uno contro tutti, pensiamo per esempio al gioco The Others, dove un giocatore che impersonifica uno dei peccati capitali cerca di fare più male possibile allo sparuto gruppetto degli altri giocatori.

E quale migliore ambientazione per questo genere di una fredda landa del nord in cui gruppi di sventurati coloni hanno avvistato un’enorme e agguerritissima creatura che ha il solo obiettivo di divorare greggi, devastare ecosistemi e fare a pezzi interi villaggi?

In Beast, la suddetta cattivissima creatura non sarà sola con pecore e coloni naturalmente, ma dovrà vedersela con agguerritissimi cacciatori con archi, frecce, trappole e tanta, tanta forza di volontà.

Una delle caratteristiche più intriganti di questo titolo è il movimento della bestia. Sì, perché dopo il primo avvistamento di inizio partita il giocatore che la interpreta sarà sempre nascosto ad ogni movimento, con buona pace dei cacciatori che potranno scovarla solo dopo un’azione di ricerca nell’esatto luogo dove si trova.

Questa meccanica rende questo gioco quasi un investigativo alla Sherlock Holmes: i cacciatori dovranno coordinare attentamente tutti i loro movimenti, un po’ per scovare la bestia e un po’ per impedirle di fare troppi danni nel frattempo.

Il tutto in partite dalle tempistiche incredibilmente contenute; gli autori hanno fatto un lavoro eccezionale per mettere tanta, tanta carne al fuoco senza sovradimensionare il tempo di gioco: in un pomeriggio, se tutti conoscono le regole, si riescono a fare anche tre partite; la rivincita, insomma, è assicurata.

Un gioco con tempi contenuti merita anche tempi di setup all’osso, ma i materiali all’interno della scatola di certo non mancano: con 6 bestie e i loro differenti set, 6 cacciatori diversi, risorse e carte è veramente facile perdere tempo nella divisione delle componenti.

Per evitare un intavolamento bestiale quindi, il nostro organizer per Beast ha contenitori dedicati per ogni bestia, portarisorse e portacarte con slot dedicati, per un setup rapido e indolore.

D’altronde, la caccia non può aspettare. Provare per credere!

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